Grazia Deledda - Nel Deserto by AN

Grazia Deledda - Nel Deserto by AN

autore:AN [AN]
La lingua: eng
Format: epub
Tags: Letteratura Italiana
pubblicato: 2014-11-14T09:47:39+00:00


- Ah, cara signora, lei non conosce abbastanza la vita. Noi spesso giudichiamo infelici solo

le persone che si curano di dimostrarcelo: questi invece non sono i veri infelici, perchè sono ancora

vivi, si cullano nel loro dolore, provandone magari voluttà, e aspettano e sperano ancora. Essi non si

curano più del loro giardino, ma si curano molto di loro stesso: mentre il vero infelice, signora Lia,

ha cura del suo giardino, e cammina e parla e ride anche, come un attore sul palcoscenico, e fa la p-

a-r-t-e di vivo mentre è morto, ben morto e sepolto…

S'era alzato e, con le mani in tasca, un po' curvo e accigliato, guardava attentamente un

quadretto appeso al disopra dell'ottomana.

- Sì, anche lui dev'essere infelice, - pensava Lia. Ma a un tratto egli staccò il quadretto e lo

guardò da vicino, sorridendo.

- È una stampa del Settecento e riproduce il castello, la pineta, il golfo solcato da velieri

simili a barche di pirati.

I bambini intanto s'erano più volte avvicinati alla porta, e Nino, consigliato da Salvador,

disse:

- Mamma, non si va a fare il bagno?

Ella gli accennò di tacere; ma il Guidi, dopo aver riattaccato il quadretto meravigliandosi di

trovare un oggetto artistico in un simile luogo, uscì per lasciar libera la famigliola.

Dopo aver girovagato per la brughiera e lungo la spiaggia, si sdraiò su una specie di duna

d'alghe e di sabbia e s'abbandonò alla contemplazione del mare. E a poco a poco, quasi vinto da una

specie di fascino, sentì i suoi soliti pensieri abbandonarlo e provò un senso di conforto come un

malato che un benessere improvviso solleva.

Allora cominciò a guardare con attenzione e con meraviglia le onde, quasi le vedesse per la

prima volta. Alla linea verdastra del mare lievemente mosso s'univa la linea color lilla

dell'orizzonte, e l'albero della paranze pareva toccasse il cielo: le onde laggiù erano eguali, tutte

d'un colore lividognolo, ma arrivate verso la spiaggia si dividevano e si slanciavano le une sulle

altre, feline e feroci. Alcune si spingevano fin sui banchi di sabbia e di alghe, avanzandosi verso la

terra con insistenza nemica; altre si spandevano con una certa grazia, come veli scintillanti, e altre

ancora si ritiravano appena toccata la sabbia, e pareva avessero fretta di tornarsene indietro. Ma giù

lungo la linea degli scogli tutte saltavano di continuo, senza tregua, con agilità feroce, e poichè il

vento taceva parevano agitate da una forza interna, come cosa viva. Gli scogli brillavano come il

cristallo, e alcuni, alti e concavi, davan l'idea di enormi coppe colme di vino spumante.

Piero Guidi provava una gioia infantile nel seguire il gioco delle onde: il paesaggio gli

sembrava coperto da un velo iridato, oro verde e viola, e il profumo delle alghe calde su cui giaceva

gli ricordava cose tenere, lontane.

La città, la monotonia dei suoi giorni, talvolta agitati, talvolta calmi, sempre eguali però,

simili a quelle onde che lo divertivano appunto perchè gli apparivano come il gioco della vita, tutto

gli sembrava lontano, facile a dimenticarsi. Ecco, bastava restar lì e non muoversi più, per sentirsi

tranquillo, formar parte di quel paesaggio grandioso e solitario cullato dal rombo del mare.

Immobile, quasi addormentato,



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